Danzoterapia

 Pratica antichissima strettamente legata alla musicoterapia, tanto da essere considerata come un aspetto di quest’ultima. Nei tempi antichi in ogni rito era presente la danza, accompagnata dagli strumenti musicali.

La danzaterapia o danzoterapia o dance therapy, così come oggi si presenta, si basa oltre che sulla danza, anche sulle tecniche respiratorie, il ricorso ai colori, ed in generale tutte quelle componenti in grado di stimolare la mente, tramite i processi percettivi.

Movimenti corporei, danza libera, esercizi di rilassamento psicofisico, sono elementi che, in sinergia con la musica, sono presenti nella danzaterapia.

Importanti sono i momenti di silenzio e le posizioni yoga, che sovente vengono proposti all’interno di un percorso danzoterapico.

Con tale pratica si sciolgono le tensioni muscolari, si armonizza il corpo, si rasserena la mente, e ci si riappropria del riutilizzo del senso artistico, tramite il movimento, le posture, e l’ascolto di appositi brani musicali, che permettono di raggiungere uno stato di “rilassamento dinamico”, inducente piacevoli stati di benessere.

tratto da Enciclopedia delle discipline Bio-Naturali

Fin dai tempi più antichi l’ uomo ha usato la danza per segnare ogni avvenimenti della vita, ogni occasione era importante per danzare e ancora oggi si continua a farlo dalle foreste amazzoniche alle savane africane.

Si danza per celebrare, per guarire, per entrare in contatto con i nostri antenati e con i nostri maestri spirituali.
Oggi si danza per contattare il nostro corpo, per sciogliere blocchi energetici e mentali.
La danza, quindi, sentita come forma che dà vita alle bellezze interiori, ma anche ai fantasmi profondi, come possibilità di "…far vivere il male oscuro come parte viva di sé", non come tecnica, ma come improvvisazione "seguita", con una leggera trance che favorisce la regressione, nel tentativo di raggiungere un valore archetipico, associato ai vari passi di danza. Quasi un modo di interrompere i normali flussi di pensiero.
Attraverso la danza rientriamo in contatto con il nostro sé interiore, ritrovare l’energia e la forza di autoguarigione che il nostro corpo possiede da sempre e che è stato dimenticato , sepolto dai  condizionamenti, dallo stress e dai ritmi inconciliabili con quelli della natura.

Danzando riscopriamo la nostra creatività e la passione per la vita, dando spazio alla parte intuitiva dell’essere

Musica, movimento, comunicazione di gruppo.
Sono questi gli elementi fondamentali della

Biodanza, la danza della vita: un sistema di integrazione e di sviluppo delle potenzialità umane basato su esercizi studiati scientificamente. E' impiegata nella terapia del disagio, anche in quello dovuto alla disabilità psichica . "Perché - ha detto qualcuno - la danza unisce, le parole dividono".
La funzione della biodanza  è quella di stimolare le linee poco sviluppate della personalità, per integrarle e armonizzarle.
Nasce in Brasile, terra di contraddizioni, dove il disagio è all'ordine del giorno e la vitalità del popolo che la abita non si spegne mai. Nasce per recuperare allegria, entusiasmo, gioia di vivere e si basa su musiche ed esercizi studiati scientificamente. E' la Biodanza, la danza della vita, impiegata anche nella terapia del disagio dovuto alla disabilità psichica e fisica, "perché - dice Silvia Baldassari dell'associazione Balthazar di Lucca che organizza corsi di Biodanza in diverse città della Toscana - il corpo non deve essere percepito come un ostacolo, ma come uno strumento straordinario di comunicazione e relazione".
La Biodanza è un sistema di integrazione e di sviluppo delle potenzialità umane che agisce attraverso 3 elementi:
musica, movimento, comunicazione di gruppo.
Le musiche e gli esercizi sono organizzati secondo un modello teorico sviluppato dallo psicologo e antropologo cileno Rolando Toro (1924) durante la sua permanenza in Brasile, dove ha lavorato
all'interno di diversi istituti psichiatrici. Mira a elevare il grado di salute, aumentare la resistenza allo stress, migliorare il rapporto con gli altri, stimolare la creatività artistica ed esistenziale. Ma serve anche a "guarire" da insicurezza, mancanza affettiva, difficoltà a stabilire legami profondi, stress, scarso impeto vitale, disturbi motori e dell'umore.

 

Fonte  

 

 

                                                                                                      18 Dicembre 2009