La mania

 

La mania è una condizione caratterizzata da euforia, iperattività, estroversione, estremo senso di benessere, ed illimitata fiducia in se stessi.

 Le persone maniacali possono

  • parlare continuamente
  •  mordersi le unghie            
  • bere in modo smodato
  • fumare
  • masticare la gomma
  • mordersi l'interno della bocca.
  • È difficile per loro fermarsi, possono essere attratte non solo dall'alcool, ma anche da oppiacei e barbiturici.
  • Molte di queste persone sono in sovrappeso (soprattutto quelle più disturbate).

Sono soggetti che si sentono felici, ma è molto difficile che conoscano la serenità.

  • La loro allegria ed energia sono contagiose, spesso raccontano barzellette, fanno gli imitatori, scherzano e ridono su tutto, risultando spesso esagerati e inadeguati.

Non è raro che abbiano questo tipo di personalità i comici e gli umoristi. Sono coinvolte, come nella depressione, tutte le funzioni mentali.
Un episodio maniacale è definito come un periodo di una settimana (o qualsiasi durata se è necessaria l'ospedalizzazione) di umore elevato, espansivo e irritabile nel quale sono stati presenti in modo persistente e significativo almeno tre dei seguenti sintomi (o quattro se l'umore è solo irritabile):

  • autostima ipertrofica o grandiosità: è frequente che vengano raccontati fatti non corrispondenti al vero, circa la propria ricchezza, le proprie capacità, i propri successi in tutti i campi, dal lavorativo al sentimentale
  • diminuzione del bisogno di sonno: la persona non si sente mai stanca, possono bastare anche 3 ore di sonno perché sia pronta a ripartire con altre attività frenetiche
  • spinta continua a parlare, estrema loquacità: vengono raccontate le cose più svariate, ricordi lontani affiorano alla coscienza e vengono narrati in un modo esaltato che spesso non li fa sembrare credibili anche in quei casi in cui lo siano
  • fuga delle idee: l'ideazione è accelerata, la persona passa da un argomento all'altro in modo superficiale, anche solo per assonanza
  • distraibilità: è praticamente impossibile far mantenere l'attenzione su un qualsiasi argomento con conseguenze sulla memoria recente
  • aumento del coinvolgimento in attività finalizzate, agitazione psicomotoria: non essendo mai stanca la persona si muove continuamente e cerca continuamente nuove attività; non trovandone può spostare i mobili in casa o fare ripetutamente le stesse cose; aumentano le attività scolastiche, lavorative, sociali e sessuali
  • eccesso di coinvolgimento in attività ludiche con potenziali conseguenze spiacevoli o dannose, di cui la persona non si rende conto: col suo ottimismo sfrenato la persona può intraprendere investimenti avventati, fare spese al di sopra delle proprie possibilità, importunare persone appena conosciute e avere dei comportamenti sessuali sconvenienti.

Tratto da Qui: http://www.angelini.it/areatematica-file/9742_Mania-e-disturbi-bipolari.htm

Mania e Misticismo

Lo stato di  Mania vera e propria viene esperita nel caso di Bipolare I.
Ad essa si accompagnano spesso vere e proprie crisi mistiche.
Leggete attentamente e vi potrete rendere conto che
abbracciare una fede durante un periodo di crisi bipolare...

Quando la mente è troppo debole e impreparata ed anche  quando vi è tendenza alla presunzione e all'egocentrismo, l'evento interiore è tale che può condurre a non essere  capaci di compiere i necessari assestamenti interni ed esterni che fanno parte del normale sviluppo della personalità.  . 

Abbiamo già evidenziato come in Mania si abbia il risveglio di una serie di facoltà prima inattive, l'elevazione della coscienza a livelli prima non toccati, il suo espandersi lungo una nuova dimensione interna.

Ad un risveglio spirituale si accompagnano :
l'aprirsi della comunicazione fra la personalità e l'anima,
i fiotti di luce, di gioia e di energia che producono spesso una mirabile liberazione.
Tutte condizioni che si accompagnano alla mania.
Non dobbiamo meravigliarci perciò che risveglio spirituale e mania siano spesso fortemente intersecati. Bisogna quindi tener anche presente che il risveglio spirituale può essere a sua volta causa di complicazioni, disturbi e squilibri. Questo avviene in coloro la cui mente non è ben salda, o nei quali le emozioni sono esuberanti e non dominate, oppure il sistema nervoso troppo sensibile e delicato, o ancora quando l'afflusso di energia spirituale è travolgente per la sua subitaneità e violenza.

Su Misticismo e Follia o su  Santi e Sciamani , che se fossero vissuti in altri tempi o culture sarebbero stati portati dagli psichiatri, son state scritte pagine e pagine di letteratura.

Riporto di seguito  parte di uno scritto di R. Assagioli ("padre" della psicosintesi) sul tema- Risveglio spirituale e Disturbi neuropsichici -(vedi reference)

 

"Quando la mente è troppo debole e impreparata , oppure quando vi è tendenza alla presunzione e all'egocentrismo, l'evento interiore può venire male interpretato. Avviene, per così dire, una 'confusione di piani': la distinzione fra assoluto e relativo, fra spirito e personalità non è riconosciuta, e allora la forza spirituale può produrre un'esaltazione, una 'gonfiatura' dell'io personale"e ancora

E' noto come la percezione interiore della realtà dello Spirito e della sua intima compenetrazione con l'anima umana dà a colui che la prova un senso di grandezza e di allargamento interiore, la convinzione di partecipare in qualche modo alla natura divina.
Nelle tradizioni religiose e nelle dottrine spirituali d'ogni tempo se ne possono trovare numerose attestazioni e conferme, espresse non di rado in forma assai audace...Comunque si voglia concepire questo rapporto fra lo spirito individuale e quello universale, sia che lo si consideri come un'identità 0 come una somiglianza, una partecipazione, una unione, bisogna riconoscere in modo ben chiaro, e tener sempre presente in teoria e in pratica, la grande differenza che esiste fra lo spirito individuale nella sua natura essenziale   quello che è stato chiamato il 'fondo'o il «centro' o Tapice' dell'anima, l'Io superiore, il Sé reale   e la piccola personalità ordinaria, il piccolo io di cui siamo abitualmente consapevoli. Il non riconoscere tale distinzione porta a conseguenze assurde e Pericolose. Questo ci dà la chiave per comprendere lo squilibrio mentale del "malato" e altre forme meno estreme di autoesaltazione e di autogonfiatura. L'errore funesto di tutti coloro che cadono in preda a tali illusioni è quello di attribuire al proprio io personale non rigenerato le qualità e i poteri dello Spirito. In termini filosofici si tratta di una confusione fra realtà relativa e Realtà assoluta, fra il piano personale e quello metafisico...Un risveglio spirituale armonico suscita un senso di gioia, e una illuminazione della mente che fa percepire il significato e lo scopo della vita, scaccia molti dubbi, offre la soluzione di molti problemi e dà un senso di sicurezza interiore.Questo stato gioioso dura più o meno a lungo, ma è destinato a cessare...È come se egli avesse fatto un volo superbo fin presso alle vette illuminate dal sole, ammirando il vasto paesaggio che si stende fino all'orizzonte; ma ogni volo prima o poi deve finire: si viene riportati alla pianura, e si deve poi ascendere lentamente, passo a passo, il ripido pendio che conduce alla stabile conquista delle cime. Il riconoscimento che questa discesa o 'caduta' è un evento naturale, al quale tutti siamo sottoposti, conforta e solleva il pellegrino e lo incoraggia ad accingersi animosamente all'ascesa. L'ascesa di cui abbiamo fatto cenno consiste in realtà nella trasmutazione e rigenerazione della personalità...
Nel curare tali casi occorre comprenderne la vera causa, e aiutare il malato con una sapiente e opportuna azione psicoterapica, poiché le cure fisiche e medicamentose possono aiutare ad attenuare i sintomi e i disturbi fisici, ma evidentemente non possono agire sulle cause psicospirituali del male... Occorre quindi apprendere a regolare opportunamente e saggiamente il flusso delle energie spirituali, evitandone la dispersione, ma usandole attivamente in nobili e feconde opere interne ed esterne...
I sintomi neuro psichicí dei malati ordinari hanno generalmente un carattere regressivo. Quei malati non sono stati capaci di compiere i necessari assestamenti interni ed esterni che fanno parte del normale sviluppo della personalità. Per esempio, essi non sono riusciti a liberarsi dall'attaccamento emotivo ai genitori e restano quindi in uno stato di dipendenza infantile da essi o da chi, anche simbolicamente, li sostituisce.
Talvolta invece la loro incapacità o cattiva volontà a far fronte alle esigenze e alle difficoltà della normale vita familiare e sociale fa sì che essi, anche senza rendersene conto, cerchino rifugio in una malattia che li sottragga a quegli obblighi. In altri casi si tratta di un trauma emotivo: per esempio una delusione o una perdita che essi non sanno accettare e a cui reagiscono con una malattia.
In tutti questi casi si tratta di un conflitto fra la personalità cosciente e gli elementi interiori che spesso operano nell'inconscio, con la parziale vittoria di questi ultimi. Invece i mali prodotti dal travaglio dello sviluppo spirituale hanno un carattere nettamente progressivo. Essi dipendono dallo sforzo di crescere, da una spinta verso l'alto; essi sono il risultato di conflitti e squilibri temporanei fra la personalità cosciente e le energie spirituali che irrompono dall'alto.
Da tutto ciò risulta evidente che la cura per i due tipi di malattie deve essere molto diversa.
Per il primo gruppo il compito terapeutico consiste nell'aiutare il inalato a raggiungere il livello dell'uomo 'normale', eliminando le repressioni e le inibizioni, le paure e gli attaccamenti, aiutandolo a passare dal suo eccessivo egocentrismo, dalle sue false valutazionil dalle sue concezioni deformate della realtà a una visione oggettiva e razionale della vita, all'accettazione dei suoi doveri e obblighi e a un giusto apprezzamento dei diritti degli altri. Gli elementi non ben sviluppati, non coordinati e contrastanti, devono venir armonizzati e integrati in una psicosintesi personale.
Per i malati del secondo gruppo il compito curativo è invece quello di produrre un assestamento armonico, favorendo l'assimilazione e l'integrazione delle nuove energie spirituali con gli elementi normali preesistenti, cioè di compiere una psicosintesi trans personale intorno a un più alto centro interno.
E' chiaro quindi che la cura adatta per i malati del primo gruppo è insufficiente, anzi può essere anche dannosa, per un malato del secondo. Le sue difficoltà aumentano, anziché diminuire, se egli è nelle mani di un medico che non comprenda il suo travaglio, che ignori o neghi le possibilità dello sviluppo spirituale.

Tale medico può svalutare o deridere le aspirazioni spirituali del malato, considerandole come vane fantasie o interpretandole in modo materialistico. Così il malato può venir da lui indotto a ritener di far bene cercando di indurire il guscio della propria personalità e rifiutandosi di dare ascolto agli insistenti appelli della sua anima. Ma questo può solo aggravare il suo stato, render più aspra la lotta, ritardare la soluzione...
In alcuni casi la cura è resa più complicata dal fatto che vi è nel malato un misto di sintomi progressivi e di sintomi regressivi. Si tratta di casi di sviluppo interiore irregolare e disarmonico. Queste persone possono raggiungere alti livelli spirituali con una parte della loro personalità, ma essere d'altro lato schiave di attaccamenti infantili o sotto il dominio di 'complessi' inconsci. Si potrebbe anzi dire che, con un'analisi accurata, nella maggioranza di coloro che percorrono la via spirituale si trovano   come, si noti, in quasi tutti i così detti 'normali'   dei resti più o meno grandi di limitazioni di quel genere.

 

Reference

Roberto Assagioli-Lo Sviluppo Transpersonale-Astrolabio Ubaldini Edizioni

 (Il transpersonale è tutto ciò che è "al di là" dell'esperienza fenomenica comune, è una dimensione latente in ogni uomo che, quando la maturità psichica lo permette, può, anzi deve essere attiva. E' un serbatoio di qualità superiori a disposizione di chiunque intenda evocarle e svilupparle mediante opportune tecniche e allenamenti alla ricerca interiore. )

Cammino interiore-spiritualità-manifestazioni psicotiche

Nel 1967 un piccolo gruppo di lavoro comprendente Abraham Maslow, Anthony Sutich, Stanislav Grof, James Fadiman, Miles Vich, e Sonya Margulies si incontrò a Menlo Park in California, con l'intento di creare una nuova psicologia che onorasse l'intero spettro dell' esperienza umana, inclusi vari stati di coscienza non-ordinari.

 

La rinascita di interesse verso le varie tradizioni mistiche, la meditazione, la saggezza antica ed aborigena e le filosofie orientali, come pure la diffusa sperimentazione psichedelica durante i tempestosi anni '60, rese assolutamente chiaro che una psicologia esaustiva ed interculturale, per essere completa, dovesse includere osservazioni da aree quali stati mistici, coscienza cosmica, esperienze psichedeliche, fenomeni di trance, creatività ed ispirazione religiosa, artistica e scientifica. 

 La spiritualità in qualsiasi forma e livello non è che il riflesso dell'ignoranza dei fatti scientifici, della superstizione, della credulità infantile, dell'autoinganno e del pensiero magico primitivo. Le esperienze spirituali dirette che coinvolgono figure e reami archetipici sono viste come prodotti patologici del cervello. Gli psichiatri moderni del filone principale interpretano le esperienze visionarie dei fondatori delle grandi religioni, dei santi e dei profeti, come manifestazioni di malattie mentali gravi, sebbene essi manchino di una spiegazione medica adeguata e di dati di laboratorio necessari a convalidare tale posizione.

La letteratura psichiatrica contiene numerosi articoli e libri che discutono su quale potrebbe essere la diagnosi clinica appropriata per molte delle grandi figure della storia spirituale.

Sant'Antonio è stato definito schizofrenico, San Giovanni della Croce è stato invece etichettato come "degenerato ereditario", Santa Teresa D'Avila e' stata liquidata come una "grave psicotica isterica" e le esperienze mistiche di Maometto sono state attribuite all'epilessia.
Addirittura i profeti, quindi, delle principali religioni mondiali, quale il Buddha, Gesù, Ramakrishna, e Sri Ramana Maharshi sono stati visti come affetti da psicosi a causa delle loro esperienze visionarie e delle loro credenze. (Franz Alexander 1931).

Allo stesso modo altri antropologi hanno discusso della possibilità di diagnosticare gli sciamani come schizofrenici, psicotici ambulanti, epilettici o isterici.

Sempre il famoso psicanalista F. Alexander, conosciuto come uno dei fondatori della medicina psicosomatica, ha scritto un saggio in cui persino la meditazione buddista è descritta in termini psicopatologici e si riferisce ad essa come "catatonia artificiale".

La psicologia e la psichiatria occidentali descrivono i rituali e la vita spirituale di culture antiche e native in termini patologici, mentre i pericolosi eccessi della civilizzazione industriale che mettono potenzialmente in pericolo la vita sul pianeta, sono a tal punto divenuti parte integrante della nostra vita che raramente attraggono l'attenzione di medici e ricercatori, né vengono riconosciuti come patologici.

Persone che hanno stati mistici che possono potenzialmente trasformare una vita, o le condizioni che Assagioli descrive come crisi di "risveglio" della coscienza finiscono ospedalizzate con diagnosi stigmatizzanti e prescrizioni farmacologiche soppressive.

Questo é ciò a cui ci si riferisce parlando di polarizzazione etnocentrica nel giudicare ciò che é normale e ciò che e' patologico.

La psichiatria e la psicologia occidentali mostrano anche una forte polarizzazione cognicentrica. Con questo si vuole sottolineare che queste discipline formularono le loro teorie sulla base di esperienze e osservazioni fatte dal punto di vista di stati di coscienza ordinari e hanno sistematicamente evitato o interpretato erroneamente le prove fornite da stati non ordinari, come i risultati ottenuti da osservazioni fatte in terapie psichedeliche, in potenti psicoterapie esperienziali, o il lavoro svolto con individui in crisi psicospirituali, varie ricerche meditative, studi in campo antropologico o tanatologico . I dati di rottura di paradigma provenienti da queste aree di ricerca sono stati o sistematicamente ignorati o mal giudicati e male interpretati a causa della loro fondamentale incompatibilità con il paradigma imperante.

Negli stati non-ordinari, le dimensioni spirituali della realtà, possono essere sperimentate direttamente in un modo altrettanto convincente della nostra esperienza quotidiana del mondo materiale, se non di più. E' anche possibile descrivere passo dopo passo le procedure e i contesti appropriati che facilitano l'accesso a tali esperienze.

Uno studio accurato delle esperienze transpersonali dimostra che esse sono ontologicamente reali e contengono informazioni circa dimensioni di esistenza importanti e solitamente nascoste, le quali possono essere consensualmente convalidate.

In generale lo studio degli stati non-ordinari di coscienza conferma la visione di C. G. Jung secondo la quale le esperienze originate a livelli profondi della psiche, (esperienze "transpersonali") hanno una certa qualità che egli chiama "Numinosità "(Jung 1964 ).

Il termine " Numinoso" e' relativamente neutrale e quindi preferibile ad altre denominazioni simili, come religioso, mistico, magico, santo o sacro, che sono spesso state usate a fini non certo universali e possono facilmente trarre in inganno. Il senso di "numinosità" è basato sull'apprendimento diretto del fatto che siamo di fronte ad un reame che appartiene ad un ordine di realtà superiore, sacro e radicalmente diverso dal mondo materiale.

Per prevenire incomprensioni e confusioni, e' necessario fare una chiara distinzione fra spiritualità e religione. La spiritualità e' basata su esperienze dirette di aspetti e dimensioni di realtà non-ordinari e non necessita per essere esperita di un luogo speciale o di una persona ufficialmente preposta a mediare il contatto col divino.

 I mistici non hanno bisogno di chiese o templi. Il contesto in cui essi sperimentano la dimensione sacra della realtà, compresa la loro stessa divinità, è il loro corpo e la natura ; e al posto di un prete officiante, necessitano di ricercatori e compagni a loro affini o la guida di un maestro più evoluto di loro nel cammino interiore.

La spiritualità consiste in uno speciale tipo di relazione fra l'individuo e il cosmo ed è, in essenza, un fatto personale e privato.

Allo stesso modo la religione organizzata è un'attività di gruppo istituzionalizzata che ha luogo in un posto designato, tempio o chiesa, e comprende un sistema di officianti designati che possono o meno aver avuto esperienze personali di realtà spirituali.

 

Una volta che una religione diventa organizzata, spesso perde completamente la connessione con la sua sorgente spirituale e diventa un'istituzione mondana che sfrutta i bisogni spirituali umani senza soddisfarli. Le religioni organizzate tendono a creare un sistema gerarchico con l'intento di perseguire potere, controllo, mire politiche, denaro, possedimenti e altre preoccupazioni mondane. In simili circostanze la gerarchia religiosa, di regola, non vede di buon occhio e scoraggia le esperienze spirituali dirette dei suoi membri poiché esse portano indipendenza e non possono essere efficacemente controllate.

 

 

Come Ken Wilber fa notare nel suo libro A Sociable God (Wilber 1983), non ci può essere conflitto fra scienza genuina e autentica religione. Se un conflitto sembra esserci è molto probabile che si tratti di falsa scienza e falsa religione, dove entrambe le parti hanno una seria incomprensione della posizione altrui e molto probabilmente rappresentano una versione falsa della propria disciplina.

 E' confortante che i progressi rivoluzionari fatti in varie discipline della scienza moderna continuano a demolire l'ormai obsoleta visione materialistica del mondo del diciassettesimo secolo, è già possibile veder emergere la forma generica di una nuova comprensione di noi stessi, della natura e dell'universo in cui viviamo. 

 

Fonte:  http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/psiche/storia_grof.htm

 

                                                                                                           23 Marzo 2010